Partendo dalla Piazza principale di San Basilio, piazza Papa Giovanni Paolo II, dove si trova il cosiddetto “edificiu” (struttura che ha ospitato in passato uffici comunali e scuole statali), ci si incammina lungo la Via Dei Mille fino a portarsi nella Contrada Sciarelli; qui si comincia ad apprezzare la vista su tutto il territorio circostante.
Esattamente a ridosso ed in sommità degli anfratti di Rocca Sperlinga si apprezzano altre rocce, che, a mo’ di riparo, scendono fino alla Contrada Tripodo. Queste rocce non sono mai state indagate a scopo di studio. Risalendo con lo sguardo si osserva il monte Pizzo Russa e in senso orario si può apprezzare l’orografia di tutta la corona che da Pizzo Russa conduce a Castello Orlando, Ritagli Lecca, fino alla maestosa Rocca Salvatesta e continuando sui promontori di Malocugno, Cavarè, Paulera, Cepponero, Rosaro, Pizzo Calderone, Poggio Campi, Monte Bammina in territorio di Tripi, ed infine la zona Sant’Anna, con i suoi uliveti e qualche vigneto che ancora resiste.
In questa vallata, con meravigliosa vista sulle Isole Eolie, si producevano frutta secca (castagne, noci e nocciole), frutta e verdura esiccata (fichi, pomodori, zucchine, mostarde di frutta) per consumo invernale, ortaggi di vario genere, oliva da olio e oliva da mensa di vario tipo.
Anche la zootecnia era sviluppata: si macellavano maiali riutilizzando e conservando tutto, e capre, agnelli e montoni, dai cui manti si producevano abiti per la protezione dal freddo invernale.
La vallata con apertura fluviale viene ad essere identificata come “Vallebona”, proprio per la ricca e variegata produzione alimentare, sfruttata dalle popolazioni di San Basilio, Badiavecchia e Vallancazza, che però avevano altri possedimenti terrieri fuori dalla Vallebona. Ad oggi, infatti, si possiedono ancora terreni nei Comuni di Tripi, Montalbano, Roccella Valdemone e Francavilla di Sicilia.
Il nostro percorso abbraccia la sponda opposta a Novara di Sicilia proprio di fronte alla Rocca Salvatesta e tocca la frazione di San Basilio; l’importante Riparo della Sperlinga; Castrancia, antico luogo di lavorazione della lana; la frazione di Vallancazza, rinomata per i suoi giardini e orti; la Località Chiappera, luogo dove era presente la fornace Calcara, che forniva il legante, un antico cemento usato per la costruzione delle case originarie del territorio; la Località Rocca di San Giovanni, dove si svolgeva la fiera del bestiame e delle attrezzature del lavoro contadino; la frazione Badiavecchia, con l’antica Abbazia dei Cistercensi ed i mulini, tra cui quello denominato Oliva e tappa di questo cammino. La sua ristrutturazione e fruibilità vuole essere un richiamo e riconoscimento agli antichi abitanti di queste terre, che con fatica vissuto il territorio a misura d’uomo, senza deturparlo e ottenendo sempre nel rispetto il giusto sostentamento.